confiniLa nebbia in pianura padana, nei mesi invernali, è parte integrante del paesaggio, fredda, umida, quasi tangibile.
La nebbia è il freddo, l'umidità nelle narici, lo sguardo che fatica, il paesaggio che si chiude per isolare e delimitare lo sguardo, tracciare i Confini. Ci sono luoghi davanti ai quali si passa spesso, luoghi talmente presenti da diventare anonimi immersi come sono nel caos dei fitti fabbricati dalla pianura. La nebbia ne riscatta il loro valore; isolati dal resto del paesaggio, assurgono a linee di confine oltre le quali tutto è celato, misterioso: il paesaggio padano diventa mentale, non più fisico. Lo senti, lo percepisci ma non lo vedi. La nebbia è avida di spazio. Ti concede briciole di quello che ingloba, delimita forzatamente i confini, valorizza i dettagli, concedendoti sarcasticamente quelli che più vendono trascurati. Li rende unici, accattivanti, esteticamente pronti alla consacrazione fotografica. Le strade, gli edifici e i campi si trasformano in paesaggi che puoi solo immaginare. Un palo, i fili della luce, una stazione della benzina è tutto quello che ti viene concesso. Sono i confini forzati che la nebbia, avida, ti restituisce. |